Recensione "Dopo lunga e penosa malattia" di Andrea Vitali

domenica 28 maggio 2017

Titolo: Dopo lunga e penosa malattia
Autore: Andrea Vitali 
Pubblicato: 2010
Editore:Garzanti
Genere: Giallo
Pagine: 176
Cartaceo: €14,60

Trama:

È la notte del 4 novembre. Il dottor Carlo Lonati viene chiamato per un’urgenza, il paziente lo conosce bene. Attraversa sotto una pioggia micronizzata i cinquecento metri che lo separano dalla casa del notaio Luciano Galimberti, suo antico compagno di bagordi. Può solo constatarne la morte per infarto. Ma c’è qualcosa che non lo convince, e nelle ore successive arrivano altri indizi e i sospetti crescono.
Il dottore non può fare a meno di indagare: vuole sapere se il suo vecchio amico è davvero morto per cause naturali. Per farlo, dovrà conquistare la fiducia della moglie e della figlia di Galimberti. E scoprire che la verità si trova forse sull’altra sponda del lago di Como…
 
La mia recensione: 

Iniziare a leggere Vitali partendo dall'unico giallo della sua produzione non è sicuramente il modo migliore per apprezzare un autore come questo.
La storia si svolge a Bellano, un paese sul lago di Como, e vede protagonista principale il dottor Carlo Lonati. In una piovosa notte di novembre il medico viene chiamato per un'urgenza a casa del notaio Galimberti, suo vecchio amico, ma una volta giunto dovrà purtroppo constatarne il decesso per infarto. La morte del notaio suscita nel dottor Lonati, anche lui malato di cuore come l'amico, una serie di riflessioni e alcuni strani accadimenti, in modo particolare il singolare necrologio che il dottore troverà affisso in paese il giorno successivo al decesso, insinuano nella sua mente un dubbio riguardo alle cause della morte.
Con l'aiuto della figlia di Galimberti, l'anziano medico inizierà ad indagare con i pochissimi elementi di cui dispone portando alla luce le falsità che circondano la morte dell'amico.
Malgrado l'empatia immediata che ho provato nei confronti del protagonista, questo libro non mi ha del tutto convinta. La storia è semplice e lineare e non si può non parteggiare per questo medico di paese che, nonostante sia affetto lui stesso da "penosa malattia", porta avanti praticamente da solo l'indagine. Si tratta di un piccolo libro con capitoli brevi forse per aumentare il senso di tensione nella narrazione, tuttavia la lettura mi è parsa a tratti lenta e ho avuto spesso la sensazione di essere circondata dalla nebbia del lago, come il dottor Lonati durante il suo peregrinare alla ricerca della verità. 
La parte che mi ha deluso maggiormente riguarda il finale che rimane sospeso e aperto quindi all'interpretazione del lettore. L'atmosfera dell'intera storia più che un giallo ricorda un noir sufficientemente riuscito se si esclude appunto la fine. Nonostante l'impatto con Vitali non sia stato dei migliori non limiterò le mie letture a questo libro, tutt'altro. La produzione dell'autore è davvero ampia e conosco per fama il suo stile ironico. Non lasciatevi quindi condizionare dalla recensione a questo libro che rimane unico nel suo genere tra i suoi lavori. 
 
Il mio giudizio è tre stelle su cinque.

Alla prossima recensione!


Note sull'autore:

Figlio di Edvige ed Antonio Vitali, entrambi impiegati comunali, è nato e cresciuto a Bellano, sulla sponda orientale (quella "lecchese") del lago di Como, con altri cinque fratelli. Dopo aver frequentato quello che lui stesso definisce «il severissimo liceo Manzoni» di Lecco, rinuncia alle sue inclinazioni verso il giornalismo e, per soddisfare le aspirazioni paterne, si laurea in medicina all'Università Statale di Milano nel 1982. Sposato con Manuela, da cui ha avuto il figlio Domenico. Vive da sempre nel suo paese natale e, nonostante dichiarazioni rilasciate nel 2008, abbandona la professione medica nel 2014 per dedicarsi alla scrittura .
Il suo ultimo lavoro è "A cantare fu il cane" del 2017 edito da Garzanti.

Nessun commento:

Posta un commento

Translate

Powered by Blogger.
 
FREE BLOGGER TEMPLATE BY DESIGNER BLOGS