Recensione "Non è stagione" di Antonio Manzini

mercoledì 23 novembre 2016

Titolo: Non è stagione
Autore: Antonio Manzini
Pubblicato: 2015
Editore: Sellerio Editore
Genere: Romanzo giallo
Pagine: 328
Ebook: € 9,99               
Cartaceo: € 14,00






Sinossi:

«Una volta ogni tanto, poteva anche sorridere. La vita poteva anche sorridere. E Rocco lo fece alzando la testa al cielo».
C’è un’azione parallela, in questa inchiesta del vicequestore Rocco Schiavone, che affianca la storia principale. È perché il passato dell’ispido poliziotto è segnato da una zona oscura e si ripresenta a ogni richiamo. Come un debito non riscattato. Come una ferita condannata a riaprirsi. E anche quando un’indagine che lo accora gli fa sentire il palpito di una vita salvata, da quel fondo mai scandagliato c’è uno spettro che spunta a ricordargli che a Rocco Schiavone la vita non può sorridere. I Berguet, ricca famiglia di industriali valdostani, hanno un segreto, Rocco Schiavone lo intuisce per caso. Gli sembra di avvertire nei precordi un grido disperato. È scomparsa Chiara Berguet, figlia di famiglia, studentessa molto popolare tra i coetanei. Inizia così per il vicequestore una partita giocata su più tavoli: scoprire cosa si cela dietro la facciata irreprensibile di un ambiente privilegiato, sfidare il tempo in una corsa per la vita, illuminare l’area grigia dove il racket e gli affari si incontrano. Intanto cade la neve ad Aosta, ed è maggio: un fuori stagione che nutre il malumore di Rocco. E come venuta da quell’umor nero, un’ombra lo insegue per colpirlo dove è più doloroso.
Il terzo romanzo della serie di Rocco Schiavone, Non è stagione, è un noir di azione. Ma è insieme il vivido ritratto di un uomo prigioniero del destino. Un personaggio tragico, complesso e consapevole.

La mia recensione: 

Terzo libro di Antonio Manzini che "divoro" e terza indagine per Rocco Schiavone, sempre in forza al commissarato di Aosta. 
In nove mesi dal suo arrivo Rocco ha sovvenzionato tutti i negozi della zona che vendono Clarks, scarpe che continua ostinatamente ad indossare nonostante il freddo.
L'arrivo del mese di maggio non ha portato sostanziali cambi climatici nella città valdostana e la temperatura non è certo quella della primavera romana. Può capitare che la pioggia insistente lasci addirittura spazio alla neve e una nevicata fuori stagione è quello che ci vuole per peggiorare l'umore di Schiavone, già messo alla prova dall'aver scoperto la tresca amorosa tra l'agente Perron e l'ispettore Rispoli.
Un furgone che si schianta nella notte sulla statale Saint-Vincent-Aosta, due morti e una ragazza legata a una sedia sono gli elementi iniziali di questa nuova inchiesta. Schiavone sarà chiamato a investigare sull'incidente per la presenza sul furgone di una targa rubata.
Le indagini sugli occupanti del mezzo deceduti portano il vicequestore prima in una singolare pizzeria napoletana dove Viorelo Midea, il passeggero romeno,  ha prestato servizio come cameriere poi a casa della madre invalida di Carlo Fingus, conducente del furgone, che  vive col vecchio padre ed è affetta da un disturbo di accumulo compulsivo.
Mentre un galeotto riesce ad evadere dal carcere iniziando un viaggio verso la sua vendetta, Schiavone sarà svegliato nel cuore della notte dall'architetto Bucci, amico della sua ex Nora, e dalla figlia Giovanna preoccupati per la scomparsa di Chiara Berguet, sua compagna di liceo e figlia di una ricca famiglia di costruttori. Nonostante le reticenze della famiglia il vicequestore deciderà comunque di seguire le indagini sul sequestro della ragazza, arrivando a rinunciare al sonno per risolvere il caso. L'incidente al furgone con la targa rubata si rivelerà collegato al sequestro di Chiara Berguet e Schiavone arriverà anche questa volta a una conclusione. Ma alla brillantezza nella risoluzione dei suoi casi non corrisponde mai  altrettanta soddisfazione  per Schiavone.

"Ogni volta che Rocco giungeva alla fine di una storia, veniva avvolto da una nebbia scura, come una montagna bendata da una nuvola. Se n'era domandato il motivo, ma non riusciva a capirlo".

Ormai lui lo sa, come sa che non vuol lasciar andare il ricordo Marina, non ancora almeno, e non può scappare dal suo passato perché quello comunque lo trova.
"Non è stagione" è il libro di Manzini che più mi ha coinvolto tra quelli letti fino ad ora. Il ritmo è incalzante e gli incastri tra l'indagine principale e le vicende in secondo piano sono perfetti. Nulla è lasciato al caso e tutto accade con un senso preciso nella narrazione. Rispetto ai due libri precedenti, Manzini delinea maggiormente il  suo personaggio. Il risultato è un uomo provato da una  professione che lo invischia nel torbido fino a farlo soffocare e inseguito da un passato pesante. Perennemente innamorato della moglie defunta, probabilmente come il primo giorno, nonostante di lei non gli resti che il ricordo.
Un uomo forte e allo stesso tempo pieno di fragilità il vicequestore Schiavone, difficile resistergli.
Indubbiamente il libro è un ottimo noir di cui aspetto con curiosità di vedere la trasposizione televisiva in onda questa sera.

Il mio giudizio 5 stelle su cinque.


    

  


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