Recensione "Ogni giorno come fossi una bambina" di Michela Tilli

mercoledì 31 agosto 2016

Titolo: Ogni giorno come fossi bambina
Autore: Michela Tilli
Pubblicato: 12/01/2015
Editore:Garzanti libri
Genere: narrativa italiana
Pagine: 256
Ebook: € 6,99
Cartaceo: € 14,90





Sinossi:


Argentina, a ottant’anni, si sveglia ogni mattina come fosse bambina, mentre attende quella sorpresa che le cambierà la giornata. È il suo segreto, e a scoprirlo è Arianna. Ha sedici anni, si sente goffa e insicura. È felice solo quando è circondata dai libri. Essere costretta a fare compagnia ad Argentina è l’ultima cosa che avrebbe voluto. Ma quando fa luce sul mistero di quelle lettere che riescono a portare un sorriso sul viso di Argentina, tutto cambia. Quelle righe custodiscono una storia d’amore cresciuta in un piccolo paese dove non è più tornata. Ma Arianna può darle il coraggio per affrontare quel viaggio desiderato da molto tempo, in cui entrambe scoprono che il cuore non smette mai di sognare, anche l’impossibile, perché niente lo è, se lo si vuole davvero.

La mia recensione: 

Ci sono libri che ami e divori in due giorni, libri che proprio non ti appartengono e abbandoni quasi subito e infine libri in cui ti incagli, procedendo lenta nella lettura, ma non cedi perché pensi che prima o poi qualcosa offrirà un riscatto. Questo per me è uno di quei libri.
E' la storia di Arianna e Argentina due donne diversissime per età, aspetto e personalità.
Arianna è una adolescente sovrappeso che non esce mai di casa e passa le giornate davanti al pc chiusa nella sua cameretta. Non ha amici se non quelli con cui chatta e di cui conosce solo il nickname. Non frequenta la scuola che ha temporaneamente abbandonato e trascorre il suo tempo leggendo, scrivendo storie e mangiando per noia pentendosene subito dopo. 
Argentina ha ottant'anni, vive sola dopo che ha mandato via la badante ed è autosufficiente ma le occorre comunque aiuto per svolgere le piccole azioni quotidiane come fare la spesa o semplicemente ritirare la posta. Alla posta Argentina non può proprio rinunciare perché è il momento che attende tutto il giorno e fa parte di un segreto, custodito gelosamente in una scatola di latta, di cui non parla a nessuno, nemmeno alla figlia Monica.
Le loro storie si intrecceranno nel momento in cui i genitori di Arianna, esasperati dal vederla vegetare in casa, la obbligheranno ad accettare l'incarico offerto loro da Monica: occuparsi di Argentina. Quello che ad Arianna apparirà inizialmente come un castigo sarà invece l' occasione per affrontare il mondo fuori dalla sua cameretta, conoscere i suoi amici virtuali e finalmente iniziare ad accettarsi come persona, al di là del suo ingombrante corpo. Per Argentina l'amicizia singolare con Arianna, dopo un'iniziale reticenza, sarà l'occasione per afferrare il sogno di rivedere il suo paese natale, Grassano, e tornare a rivivere le emozioni chiuse in quella scatola insieme alle sue lettere. 
Il libro in sé mi è sembrato noioso, soprattutto nella parte di narrazione relativa ad Arianna, e ho faticato a finirlo ma, nonostante non abbia trovato il riscatto che cercavo, il finale è comunque originale.
Il personaggio di Argentina è il più divertente per il suo modo scorbutico di relazionarsi con la figlia e con la stessa Arianna e per quel suo "perdersi" in pensieri astratti.
Un libro leggero che offre sicuramente spunti per riflettere ma con cui purtroppo non sono entrata in sintonia. 
Il mio voto due stelle e mezzo su cinque. 





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