Recensione "Pista Nera " di Antonio Manzini

mercoledì 9 novembre 2016

Titolo: Pista nera
Autore: Antonio Manzini
Pubblicato: 2013
Editore: Sellerio Editore
Genere: Romanzo giallo
Pagine: 288
Ebook: € 8,99               
Cartaceo: € 13,00




Sinossi:

Un vicequestore nato e cresciuto a Trastevere, che odia lo sci, le montagne, la neve e il freddo viene trasferito ad Aosta. Rocco Schiavone ha combinato qualcosa di grosso per meritare un esilio come questo. È un poliziotto corrotto, ama la bella vita. È violento, sarcastico nel senso più romanesco di esserlo, saccente, infedele, maleducato con le donne, cinico con tutto e chiunque, e odia il suo lavoro. Però ha talento. Una rilettura della tradizione del giallo all’italiana, capace di coniugare lo sguardo dolente del neorealismo e la risata sfrontata di una commedia di avanspettacolo. 

La mia recensione:

Nell' ultimo periodo mi è capitato spesso di sentire commenti entusiastici sia su Antonio Manzini che sul protagonista più popolare dei suoi gialli, Rocco Schiavone. Certamente è anche merito della serie televisiva dedicata al protagonista che partirà proprio questa sera su una delle reti nazionali, ma senza dubbio la scrittura di Manzini cattura. E' stato inevitabile non accontentare la mia curiosità di donna e leggere questo libro. Quella di cui vi sto per parlare è la prima indagine di Rocco Schiavone, " Pista nera".
Rocco è un vicequestore romano, dai modi un po' coatti, trasferito ad Aosta per motivi  che si scopriranno poi essere di natura disciplinare. Odia la montagna e la neve, ha  un concetto di giustizia abbastanza personale, è molto sensibile alle donne che tratta comunque con "distacco" ed è corrotto quanto basta ad assicurargli una vita lontano da una realtà che mal sopporta.
Non è un tipo facile, lo sanno bene sia i suoi superiori che i sottoposti di Aosta. Ha una personalissima scala di "rotture" che prevede al primo posto le indagini col morto. Ed è proprio per una "rottura cum laude" che in una gelida sera di febbraio Rocco viene scaraventato fuori dal caldo letto di Nora, in apparenza un'amante, per essere trascinato da Italo, braccio destro nell'indagine, a Champoluc sulle tracce dell'assassino di Leone Miccichè.
Le ricerche saranno abbastanza rapide per Rocco, in fondo Champoluc è un piccolo paese e gli abitanti sono praticamente tutti imparentati tra loro. Non sarà difficile per il vicequestore mettere insieme i tasselli del puzzle, sicuramente più complesso per l'anatomopatologo ricomporre il cadavere devastato da un gatto delle nevi.
In effetti il libro si legge con rapidità ma non si arriva al colpevole se non quasi alla fine. Lo stile asciutto di Manzini mi è piaciuto molto e ho trovato il personaggio di Rocco ben caratterizzato con la sua romanità invasiva ma d'effetto. Ho apprezzato anche l'animo e l'etica che Manzini ha voluto dare al suo personaggio. Nonostante il sarcasmo "alla romana" e l'atteggiamento "spiccio" che lo contraddistinguono, Rocco ha una sua moralità e un cuore innamorato qualità che lo rendono davvero affascinante. Impossibile non rimanerne sedotte. Sotto l'apparenza grezza c'è un uomo arguto che analizza i dettagli mentre si diverte a trovare le somiglianze nelle persone che incontra con gli animali più strani, riportando al lettore un' immagine insolita e allo stesso tempo precisa del suo interlocutore. Malgrado il suo talento nelle indagini Rocco non ama il suo lavoro. Non gli piace affatto affondare le mani nelle atrocità dell'animo umano perché, per quanto ne resti fuori, viene comunque trascinato dentro.

"Non si può toccare l'orrore senza farne parte. E lui lo sapeva. Doveva per forza infilare le mani in quella melma appiccicosa..." 

Aldilà di Rocco Schiavone il mio giudizio complessivo è assolutamente positivo. La lettura è bella,  scorrevole e coinvolge il lettore, non stupisce che ne sia stata fatta già una serie televisiva. Per quanto mi riguarda penso sicuramente di proseguire nella lettura delle altre indagini, intanto consiglio di non perdere la prima puntata delle serie in onda questa sera. Qui trovate il link al trailer .

La mia valutazione è quattro stelle e mezzo su cinque.


2 commenti:

  1. Avevo letto la tua recensione ieri, ma ho voluto aspettare di vedere la prima puntata della serie tv per commentare. Intanto io adoro Rocco! Mi affascina con i suoi modi, con la sua parlata, col suo modo di essere Rocco e per l'amore unico che ha per sua moglie Marina. Ma avevo timore di vederlo in tv dopo averlo idealizzato attraverso i libri di Manzini, invece la fiction mi è piaciuta moltissimo perché non è stata stravolta e nell'interpretazione di Marco Giallini ho ritrovato il Rocco dei romanzi.

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    1. Ciao Elisa, anche a me la fiction è piaciuta molto e avevo i tuoi stessi timori. Ho trovato l'attore perfetto nella parte di Rocco ed è chiaro che non ne perderò una puntata. Un po' mi spiace perchè ho appena iniziato "La costola di Adamo" e non credo di riuscire a tenere i tempi televisi visto che la seconda puntata è già prevista per domani. Unico appunto alla puntata, se proprio devo farne uno, il tempo...forse troppo lento a mio parere.
      Vedremo le altre comunque mi sembra una bella serie!: )

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