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Buongiono a tutti!
Come lo scorso anno partecipo alla bella iniziativa organizzata dagli Scrittori pigri e Barbara Fiorio "Scrivi un incipit a un romanzo e vinci l'iscrizione al GSSP".
Trovate QUI il regolamento.
Se il mio incipit vi piace potete votarlo mettendo il votro mi piace QUI.
Grazie a tutti quelli che leggeranno, voteranno o semplicemente
commenteranno.
Un saluto
Katherine
Il dottor James Norton aveva appena finito le visite del turno serale al Danvers State Mental Hospital.
Angela era stata l’ultima delle sue pazienti, 20 anni, anoressia nervosa dall’età di 15 e recenti episodi da sindrome di borderline. Era sua paziente da quando 8 anni prima aveva assistito al suicidio della madre.
Ultimamente dava leggeri segni di ripresa nonostante continuasse a mangiare di nascosto e far ossessivamente su e giù per le scale dell’ospedale in modo da aumentare il dispendio calorico. Sembrava rispondere meglio alla terapia farmacologica e i rapporti col padre, interrotti dopo la morte della madre, erano ripresi. Norton non era comunque favorevole alla richiesta di dimissioni presentata dalla collega, la dott.ssa Sullivan, Angela aveva bisogno ancora di qualche mese di cura.
Entrò nel suo studio e cominciò a scrivere il resoconto delle visite sul suo diario giornaliero.
Danvers, 26 aprile 1965 ore 21.00
Angela Morrison 20 anni- anoressia nervosa e sintomi da personalità borderline.
Buone le condizioni fisiche della paziente. Peso 42 chilogrammi ancora non corrispondente ai parametri. Continuare alimentazione indotta tramite sondino fino a fine settimana. A seguire alimentazione spontanea.
Terapia farmacologica invariata come da prescrizione della
Dott.ssa Sullivan del 15 c.m. La paziente presenta ancora difficoltà relative alla sfera di sè e si relaziona con l’esterno in maniera non del tutto consapevole. Suggerisco di proseguire la terapia all’interno del centro fino al trenta giugno,successivamente si valuterà il supporto esterno .Necessario confronto con equipe dopo elettro…
Stava per concludere il suo resoconto quando la luce saltò.
“Accidenti! Il solito generatore che salta”, disse.
Nel buio più totale cercò sulla scrivania il suo accendino. Fece per alzarsi dalla poltrona quando avvertì una sensazione di forte bruciore al braccio.
Non riuscì a trattenere un urlo di dolore.
Si spostò rapidamente cercando un appiglio nel buio e invece andò a sbattere
Angela era stata l’ultima delle sue pazienti, 20 anni, anoressia nervosa dall’età di 15 e recenti episodi da sindrome di borderline. Era sua paziente da quando 8 anni prima aveva assistito al suicidio della madre.
Ultimamente dava leggeri segni di ripresa nonostante continuasse a mangiare di nascosto e far ossessivamente su e giù per le scale dell’ospedale in modo da aumentare il dispendio calorico. Sembrava rispondere meglio alla terapia farmacologica e i rapporti col padre, interrotti dopo la morte della madre, erano ripresi. Norton non era comunque favorevole alla richiesta di dimissioni presentata dalla collega, la dott.ssa Sullivan, Angela aveva bisogno ancora di qualche mese di cura.
Entrò nel suo studio e cominciò a scrivere il resoconto delle visite sul suo diario giornaliero.
Danvers, 26 aprile 1965 ore 21.00
Angela Morrison 20 anni- anoressia nervosa e sintomi da personalità borderline.
Buone le condizioni fisiche della paziente. Peso 42 chilogrammi ancora non corrispondente ai parametri. Continuare alimentazione indotta tramite sondino fino a fine settimana. A seguire alimentazione spontanea.
Terapia farmacologica invariata come da prescrizione della
Dott.ssa Sullivan del 15 c.m. La paziente presenta ancora difficoltà relative alla sfera di sè e si relaziona con l’esterno in maniera non del tutto consapevole. Suggerisco di proseguire la terapia all’interno del centro fino al trenta giugno,successivamente si valuterà il supporto esterno .Necessario confronto con equipe dopo elettro…
Stava per concludere il suo resoconto quando la luce saltò.
“Accidenti! Il solito generatore che salta”, disse.
Nel buio più totale cercò sulla scrivania il suo accendino. Fece per alzarsi dalla poltrona quando avvertì una sensazione di forte bruciore al braccio.
Non riuscì a trattenere un urlo di dolore.
Si spostò rapidamente cercando un appiglio nel buio e invece andò a sbattere
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