Autore: Markus Zusak
Pubblicato: 2005
Editore:Frassinelli
Genere: romanzo storico
Pagine: 562
Ebook: € 6,99
Cartaceo: € 16,90
Sinossi:
Nella Germania della Seconda guerra mondiale, quando ogni cosa è in
rovina, una bambina di nove anni, Liesel, inizia la sua carriera di
ladra. All'inizio è la fame a spingerla, e il suo bottino consiste in
qualche mela, ma poi il vero prezioso oggetto dei suoi furti sono i
libri. Perché rubarli significa salvarli e soprattutto salvare se
stessa. Liesel infatti sta fuggendo dalle rovine della sua casa e della
sua famiglia, accompagnata dal fratellino più piccolo, e diretta al paese
vicino a Monaco dove l'aspetta la famiglia che li ha adottati.
Nell'inverno gelido e bianco di neve il bambino non ce la fa ed è
proprio vicino alla sua tomba che lei trova il primo libro. Il secondo,
invece, lo salva dal fuoco di uno dei tanti roghi accesi dai nazisti.
Col passare del tempo il numero dei libri cresce e le parole diventano
compagne di viaggio, ciascuna testimone di eventi terribili ai quali la
bambina sopravvive, protetta da quei suoi immortali, straordinari,
amorevoli angeli custodi.
La mia recensione:
La premessa necessaria da fare iniziando a parlare di questo libro è che non è la "classica" storia sul nazismo. Questo è un libro che parla di una bambina, di libri rubati, di amicizia, di amore e del potere delle parole. Non si può dire che l'atmosfera della seconda guerra mondiale non sia presente ma fa da contorno per la maggior parte della narrazione. Lo stesso Fuhrer, nominato più volte, rimane un'entità astratta esattamente come la morte che aleggia in tutta la lettura del libro e ne è la voce narrante.
Ambientato in Germania tra il 1939 e il 1943, il libro narra la storia di Liesel Meminger. La sua madre naturale, accusata di comunismo, la accompagna insieme al fratellino a Molching, nelle vicinanze di Monaco, a casa di Hans e Rosa Hubermann, i futuri genitori adottivi. Durante il viaggio Liesel assisterà alla prima morte che la segnerà per moltissimo tempo, quella del fratellino minore. Proprio al funerale del piccolo avrà l'occasione di rubare il suo primo libro che prenderà nonostante non sappia leggere.
La sua vita a casa degli Hubermann scorrerà tra momenti alterni di serenità e di difficoltà causate dalla povertà portata dalla guerra. L'amicizia con il vicino di casa Rudy Steiner sarà il suo conforto insieme all'affetto per il padre adottivo che si rivelerà presto un uomo buono e generoso. Hans, nelle notti turbate dai suoi frequenti incubi, insegnerà a Liesel a leggere quel suo primo libro rubato. In seguito ascolterà la bambina leggerne altri sempre per calmare i suoi risvegli notturni. Le insegnerà ad aiutarlo nel suo lavoro di imbianchino, suonerà per lei la sua fisarmonica e le trasferirà inconsapevolmente quel senso di pietà per il prossimo, a prescindere dalla religione, così raro nei tedeschi in quel periodo storico. Rosa Hubermann, la madre adottiva, avrà inizialmente un atteggiamento più duro nei confronti della ragazza ma Liesel saprà apprezzarla soprattutto nel momento in cui offrirà la sua cantina come rifugio a Max Vandenberg, un giovane ebreo in fuga. Anche lui come Rudy sarà per Liesel una amicizia importante e le darà consapevolezza di essere non solo una ladra di libri ma una "scuotitrice di parole".
La scelta dell'autore di utilizzare la morte come voce narrante l'ho trovata molto singolare. Il suo racconto, a tratti dolce e sofferto, non rimanda al lettore l'immagine della signora incappucciata armata di falce ma piuttosto quella di una vecchia stanca che subisce il suo ineluttabile destino. Non perseguita ma è perseguitata.
Molto ben delineati tutti i personaggi, Rudy, Max, Rosa e per finire Hans Hubermann che con la sua flemma, il suo animo generoso e l'attenzione verso la figlia adottiva, è senza dubbio il personaggio fondamentale nella storia personale di Liesel.
Nel 2014 ne è stato tratto un film che ha riscosso un notevole successo. Per chi non lo avesse visto lascio il link al trailer qui .
Ho sempre apprezzato i libri ambientati in questo periodo storico tuttavia "Storia di una ladra di libri" non mi ha coinvolto come mi aspettavo. Complessivamente non è un libro di facile lettura, sia per la struttura narrativa che a
volte ho faticato a seguire, sia per lentezza di alcuni passaggi, ma la storia è comunque originale e merita di essere letta.
Il mio giudizio è tre stelle e mezzo su cinque.
Il mio giudizio è tre stelle e mezzo su cinque.
Sono stata tentata tante volte dal prenderlo in libreria, ma alla fine qualcosa mi ha sempre frenato. Dopo la tua recensione credo proprio che abbia fatto bene.
RispondiEliminaciao Roberta
Io l'ho letto per curiosità ma è stata uma lettura a cui mi son proprio voluta dedicare. Se ti piacciono i romanzi ambientati in questo periodo storico ti consiglio invece L'usignolo, davvero molto bello: ).
EliminaGrazie per il consiglio, lo aggiungo all' infinita wish list ;)
RispondiEliminaciao