Recensione "La costola di Adamo" di Antonio Manzini

sabato 19 novembre 2016

Titolo: La costola di Adamo
Autore: Antonio Manzini
Pubblicato: 2014
Editore: Sellerio Editore
Genere: Romanzo giallo
Pagine: 284
Ebook: € 9,99               
Cartaceo: € 14,00




Sinossi:

Secondo caso per il controverso vicequestore Rocco Schiavone nella gelida Aosta. Un personaggio fuori dagli schemi: scontroso, irritabile, trasgressivo al limite del lecito, ma con un senso della giustizia tutto suo. Una donna, una moglie che si avvicinava all’autunno della vita, è trovata cadavere dalla domestica. Impiccata al lampadario di una stanza immersa nell’oscurità. Intorno la devastazione di un furto. Ma Rocco non è convinto. E una successione di coincidenze e divergenze, così come l’ambiguità di tanti personaggi, trasformano a poco a poco il quadro di una rapina in una nebbia di misteri umani, ambientali, criminali. 

La mia recensione: 

Cari lettori perdonatemi ma la scoperta di Antonio Manzini e del suo protagonista principale, Rocco Schiavone, hanno guadagnato al momento il diritto di prelazione su tutte le letture. Sospendo quindi, solo temporaneamente, "Ritorno a Riverton Manor" di Kate Norton  che conto comunque di portare a termine entro il mese di dicembre.
Il libro di cui vi sto per parlare è "La costola di Adamo", secondo episodio con protagonista appunto il vicequestore Schiavone. L'ambientazione è sempre Aosta, dove Schiavone è stato trasferito da sei mesi per motivi disciplinari, una città fredda che nonostante l'imminente primavera mostra ancora un cielo plumbeo. Proprio in una rigida mattina di marzo Rocco e Italo ricevono una segnalazione riguardo a un presunto furto in un appartamento dove pare ci siano ancora i ladri. 
In quell'appartamento il vicequestore e il suo valido agente faranno una macabra scoperta. Ester Baudo proprietaria di casa insieme al marito Patrizio, fervente cattolico e rappresentante di articoli sportivi con la passione per la bicicletta, verrà trovata impiccata al lampadario di una delle camere. Ma quello che appare un caso di suicido si rivela presto a Schiavone in maniera del tutto diversa. La sua indagine lo porterà a scoprire i segreti di Ester e a fare la conoscenza della sua unica amica e "confidente" Adalgisa.
Nel frattempo il vicequestore deve districarsi tra il compleanno dell'amante Nora, le disavventure comiche degli agenti D'Intino e Deruta e una breve parentesi romana per risolvere, definitivamente e "a suo modo", un caso che non può ignorare.
Mentre Schiavone comincia a fare chiarezza nella vita di Ester prima della sua morte, così non si può dire della sua vita ad Aosta che rimane invece ancora bloccata da un gelo non solo climatico. I fantasmi del suo passato continuano a fargli compagnia e la sua relazione con Nora vacilla.
Manzini, in questa seconda indagine di Schiavone, ha voluto affrontare un argomento tristemente attuale come la violenza sulle donne, riuscendo a farlo in maniera realistica e senza enfasi.
Ho apprezzato anche l'approfondimento sulla personalità del vicequestore che appare sempre di più come un personaggio difficile e tormentato ma con una sua umanità. Rocco mi piace molto, inutile dirlo, ma più di tutto mi piace lo stile di Manzini, il suo modo di narrare fluido e allo stesso tempo essenziale.
Nonostante mi abbia appassionato meno del primo episodio "La costola di Adamo" è un buon giallo con una bella costruzione e un inaspettato colpo di scena finale.

Il mio giudizio quattro stelle su cinque. 







2 commenti:

  1. Rocco Rocco... il primo mi è piaciuto e non intendo perdermi le sue successive avventure, anche se ho una lista d'attesa lunghissima!!!

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    1. Non posso che condividere la tua opinione...in realtà non riesco a leggere altro se non Manzini^.^!

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